#GuardaComeVedo: una nuova sfida per salvare la vista!

Ottobre 2020

Capita a tutti di non riuscire a vedere bene o a mettere a fuoco qualcosa: un messaggio sul cellulare, un libro, una scritta piccola su un documento o un amico che ci saluta da lontano.

E allora strizziamo gli occhi, corrughiamo la fronte: qual è la nostra espressione quando non vediamo bene? #GuardaComeVedo ci invita tutti a postare sui nostri canali social una foto dell’espressione che assumiamo mentre cerchiamo di osservare qualcosa, ma un potenziale difetto visivo ci impedisce di mettere a fuoco correttamente ciò che abbiamo davanti.

Obiettivo della campagna è sottolineare l’importanza della prevenzione e sensibilizzare tutti ad effettuare periodicamente un esame della vista, soprattutto all’insorgere di questi primi segnali.

Con questa iniziativa, GrandVision Italia conferma il proprio impegno nella lotta alla cecità evitabile: per ogni foto pubblicata con i tag @grandvisionitaly e @sightsaversit e con l’hashtag #Guardacomevedo, l’azienda effettuerà infatti una donazione a Sightsavers Italia ETS per finanziare la prevenzione e la cura delle malattie degli occhi nei Paesi in via di sviluppo.

Ci sono infatti aree del mondo molto povere, dove le persone non hanno la possibilità di farsi visitare e ricevere le cure di cui hanno bisogno.

Era così per Archana, che vive in un villaggio del distretto di Khordha, Odisha, in India. In tutto lo Stato di Odisha ci sono solo tre oculisti pediatrici e un unico ospedale gratuito con un’unità oculistica pediatrica specialistica, il Kalinga Eye Hospital a Dhenkanal, supportato da Sightsavers.

Archana ha 9 anni e ha avuto la cataratta bilaterale fin dalla nascita. Vive in una casa modesta e buia con la nonna ed altri familiari: in tutto sono in 15. Ma tra loro non c’è la sua mamma perché, soffrendo di epilessia, non potrebbe prendersi cura di Archana e quindi abita separatamente con il marito e una figlia più grande.

In famiglia si sono accorti da subito che la bambina aveva problemi di vista: pur non essendo ancora del tutto cieca, non riusciva infatti a vedere neppure gli oggetti che aveva accanto, doveva tenere i libri attaccati agli occhi per cercare di leggere e studiare e tutti i bambini del villaggio la isolavano, quindi non poteva mai giocare con nessuno.

La piccola Archana legge attaccata al suo quaderno.

Tutto era pericoloso per lei: stare vicino a chi cucinava per il rischio di scottarsi, ballare – il suo sogno – o giocare da sola per il rischio di cadere.

La nonna ha cercato per anni di mettere insieme i soldi per far curare Archana, ma non ci è mai riuscita.

Finalmente ha incontrato il coordinatore di Sightsavers della sua zona, Niranjan, che le ha spiegato che Archana poteva essere operata gratuitamente.

Le operazioni ad entrambi gli occhi si sono svolte, a un giorno di distanza l’una dall’altra, al Kalinga Eye Hospital. Archana è stata molto coraggiosa e non ha mai pianto, aspettando pazientemente il suo turno. Appena le bende sono state rimosse e si è resa conto di vedere già meglio, le è comparso sul volto un grande sorriso. Ha detto “Sul mio vestito ci sono tre fiori!”.

L’operazione è andata molto bene. Dopo un paio di giorni, riusciva già a leggere senza problemi, ha detto che non vedeva l’ora di tornare a scuola e ha mostrato orgogliosa un disegno che aveva appena colorato in modo molto preciso. Ora sa che il suo colore preferito è il rosso.

La piccola Archana sorride finalmente felice.

Ecco perché il vostro aiuto è indispensabile: per permettere di portare visite e cure a persone come Archana, che altrimenti non potrebbero mai accedervi e sarebbero destinate a una vita di buio e isolamento.

Grazie a GrandVision Italia e a tutti coloro che parteciperanno a questa iniziativa!

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